Leria, il suo calendario per il 2022

Leria, il suo calendario per il 2022
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Il tempo è come un grande foglio bianco che al nostro passaggio si colora. Quest’anno il calendario sarà dedicato al colore che il tempo trattiene e riconsegna in linee di sentimento essenziali. Sarà un calendario “caleidoscopio”: dall’infanzia alla maturità attraversando e mescolando la tavolozza“.

Sono le parole di Valeria Tron, in arte Leria. Dodici tavole per raccontare ed intrecciare storie, colori e parole, un piccolo squarcio su quella che lei definisce educazione sentimentale, che matura con il tempo e istruisce il carattere, il modo di osservare gli altri e il mondo che ci circonda: “Ogni disegno porta con sé una morale, una piccola verità celata nelle forme e nella composizione. Ogni mese un racconto in colore, un pensiero per accompagnarci”, dice la stessa autrice.

La copertina del Calendario 2022

L’arte di Leria è delicata e preziosa, ma sa tendere la mano alla socialità. Come di consueto, il suo calendario avrà la doppia valenza di regalo artistico da conservare o donare a nostra volta, ma anche di occasione per fare del bene: i proventi verranno destinati, come già nei precedenti due anni, alla Casa d’Accoglienza La Madonnina Onlus di Candiolo (TO). “Con questa casa vogliamo rispondere ai bisogni di chi, arrivando da lontano o da vicino, non conosce nessuno e desidera essere vicino al proprio caro durante le cure. Non intendiamo lasciare da soli quanti vivono la terribile lotta contro il cancro, ma non hanno disponibilità economica per pagare, per lungo tempo, le spese di soggiorno in un albergo. Il problema va ben oltre la ricerca di un letto. Le persone che arrivano hanno bisogno anche di altro. Ogni giorno siamo coinvolti nell’offrire aiuto ai parenti degli ammalati ricoverati nel vicino ospedale”. In queste poche parole è racchiuso un grande messaggio che invita lettori, curiosi e bisognosi ad approfondire i valori che questa casa continua a trasmette grazie all’aiuto di volontari e benefattori.

Oltre al calendario, la linea di Leria & Graphica Etica si compone di biglietti d’auguri, segnalibri, stampe, e da quest’anno anche i magnifici planner settimanali (“Ho studiato qualcosa che prima di tutto servisse a me, che fosse una soluzione alle mie esigenze, e quindi spero che possa essere di utilità anche per qualcun altro”), e le splendide agende formate da una copertina cartonata in cui si inseriscono i cahiers con le giornate, oppure con i fogli bianchi o a righe. Insomma, un microcosmo di colore e bellezza. “Graphica Etica nasce dall’esigenza di direzionare l’arte, la creatività e la loro libertà espressiva verso più mani. Graphica Ética racchiude due concetti: ciò che è scritto, graphos, cioè la vena pratica, propria di un’idea che attraverso le mani diventa linguaggio, ed éticos, ovvero l’educazione sentimentale e comportamentale che ci forma, dandoci struttura per relazionarci reciprocamente. Ogni idea, progetto o prodotto che esce con questo marchio porta sempre con sé un risvolto sociale e solidale”. L’arte e la creatività sono da sempre motore di rinascita e di slancio culturale e sociale, attingono dai talenti personali per proiettarsi verso il prossimo. Fare un piccolo passo verso gli altri è essenziale per ripristinare la solidità affettiva che permette ad una comunità di rifiorire. Dunque questo calendario rappresenta un seme gettato nel solco fertile della prospettiva per la ripartenza.

Rodoretto

Leria è nata e vissuta a Rodoretto, in Val Germanasca, venti anime, (“Rodoretto non è soltanto un luogo, è la mia vita, è la mia musa, la tomba e la sorgente di ciascun giorno”), ma il suo laboratorio, “Open Lab” si trova a San Secondo, proprio accanto al Castello di Miradolo. Vengo accolto da un gregge di pecore, quale miglior simbolo di un rapporto solido di Leria con la natura? Soprattutto con la natura umana. Nelle sue canzoni usa la sua lingua, il patouà, per raccontare le montagne della Val Germanasca: storie che sanno di neve e pietra, di erba fresca e di ricordi che si fanno poesia: “La montagna non è questione di altitudine, bensì di attitudine. Io sarò con la mia montagna ovunque mi trovi, perché per me montagna significa ‘casa’ e non solamente un luogo fisico”. Storie che lei ha cantato in giro per il mondo, a Cuba, in Sudafrica, partecipando ad importanti rassegne ed ottenendo riconoscimenti ad ogni livello. Valeria è autrice di tutti i suoi pezzi, frutto dei suoi ricordi, dei suoi sogni, dei suoi desideri, dei suoi dolori e delle sue ferite. “Molte delle mie canzoni sono delle preghiere, degli atti d’amore per un mondo e una cultura per cui saprei osare la vita. Il patouà è una lingua legata alla vita, alla manualità, alla verità. È una lingua senza estremi, parla per immagini, fotogrammi tratti dall’esperienza quotidiana, in perenne movimento. Non è come l’italiano, che si può parlare più o meno in molti modi. No, il patouà o lo sai o non lo sai, e si parla in un solo modo”.

Un repertorio complesso, interpretato con la forza di una donna, di un popolo, di una tradizione alpina. Gente delle Alpi, che dai monti non è divisa, ma attraverso i monti si collega, dialoga, si comprende, impara. “Spesso, quando passeggio nelle borgate che mi hanno vista crescere, ho l’impressione che l’intero paese si animi intorno a me, i profumi stessi si fanno più pungenti e percepisco, nitidamente, il passaggio e la forza che tutte le cose conservano. Insomma, rivivo una vita lontana, eppure costantemente presente”. Questa è Valeria, una donna minuta come Edith Piaf ma dotata della stessa energia. Musicista, artigiana del legno, illustratrice, scrittrice. Interprete straordinaria, con un contrasto tra la sua figura minuta e un’intensa voce da blueswoman, sua vera connotazione stilistica, oltre che veicolo con cui sa trasmettere un’indescrivibile massa di emozioni. “La crescita di ognuno di noi deve passare attraverso la capacità di farsi carico anche del bagaglio altrui; non è solo una questione di accoglienza, che dovrebbe essere un atteggiamento naturale e un dovere morale nei confronti degli altri e di noi stessi, ma soprattutto di empatia, una cosa meravigliosa in grado di risolvere i mali del mondo”.

Tornando al calendario, il suo Open Lab è un grande spazio espositivo per le sue opere: oltre a calendari, segnalibro, biglietti, planner e agende, troviamo le splendide stampe, che hanno richiesto fino a 70 ore di lavoro, ma anche un’infinita quantità di colori, sapientemente mescolati fra loro: per fare un cielo, Leria usa anche quindici colori! Ogni stampa è firmata e numerata, ritoccata a colore e foglia d’oro. Tecnica molto impegnativa, quella di Valeria: usare le matite non è come dipingere ad olio. Ma lei dà sempre la garanzia di un lavoro ben fatto, succede così anche per i mobili che restaura: glieli affidano ciecamente, sicuri dell’ottimo risultato. Perché lei, nel suo lavoro, ci mette l’anima.

I personaggi che animano il calendario 2022 sono le Mar-iò: “Le Mar-iò sono lo specchio di molte nostre limitazioni alla libertà. Grazie ad un moto naturale (ogni illustrazione ne porta uno specifico), riescono a strappare un filo, a riprendere movimento, conoscersi e riconoscersi con gli altri”.

Sulla copertina abbiamo “Il nostro amico Pin, che porta il valore della sincerità e ci ricorda che è un traguardo liberatorio, benché non sempre lineare”. Cocin, la coccinella, “Rappresenta lo stupore, la bellezza che scopriamo nell’osservare. Un talento che spezza i fili dell’apatia e ci rende, istantaneamente, più liberi e porta gratitudine”. La terza Mar-iò è Mino, la solidarietà. “Con quella si spezzano i fili, grazie a quella abbiamo ali per riabituarci al volo libero. Con le sole nostre forze non sarebbe possibile sorvolare la vita con padronanza e talento!” Si trova anche in stampa e sui cahiers, sui segnalibri, sui biglietti. Poi c’è “Il coraggio di Lena”. “Il coraggio delle parole e della scrittura, libera pesi enormi. Lei è la parola: se lanci le parole giuste, ne liberi il peso. Mi è stato chiesto: ma…perché una balena? Perché è il peso che sovente ci sentiamo addosso senza il gusto, i misteri e le libertà incise nella carta: siano essi scrittura, musica, poesie, ritagli di pensiero, immagini, preghiere, sogni. Se accogliamo le parole, nostre e degli altri, spezziamo i fili che rendono greve l’animo”…

“Il coraggio di Lena”

Tra queste si mescolano altre vecchie e nuove opere: Satin, l’immaginazione poderosa, l’invenzione di qualcosa di diverso, “Il topino coraggioso che porta colore alla propria interiorità. È libero, creativo, piccolo, ognuno di noi lo accoglie e lo testimonia quando la libertà di creare prende tutti i sensi. Abbiamo necessità di fargli spazio!”, Batafourai “La silenziosa, quella che osserva il mondo stancandosi gli occhi e serbando intatte le parole”, Narciso Beccodoro, che “Guarda solo se stesso, ciò che succede intorno a lui non lo riguarda. La sua tazza è capovolta, segno che non è accogliente, mentre lui siede sulla tazza di un altro, sull’accoglienza altrui”. Poisson rouge, che impersona il coraggio di guardare le cose in faccia. “L’ho fatto per me”, precisa Leria, “dopo il lockdown avevo bisogno di riprendere il contatto con la dura realtà, così ho disegnato questo volto che ti guarda dritto negli occhi, uno sguardo diretto”.

Fino al 24 dicembre è possibile avere i calendari e le altre opere recandosi presso l’Open Lab, o telefonando al numero 347 7868268. Oppure potete andare a trovare Valeria a Torre Pellice sabato 18 dicembre. Se volete, potete andare a visitare la struttura Casa d’Accoglienza La Madonnina, a Candiolo, in via Pio V n. 30, oppure al sito web www.lamadonninaonlus.it.

Lasciamo a Leria la chiusura e l’arrivederci: “Fino al 24 dicembre, Open Lab dalle 14:00 alle 20:00, tutti i giorni. Preferisco certamente accogliervi qui, dove ogni cosa che vedrete è nata e si possono cedere parole distese, pensieri, trovando una misura umana di accoglienza. Non lascerò mancare cioccolatino e biscotto. Grazie a chi è passato, chi ha fatto rete… chi è arrivato a mani piene di cose buone, chi mi ha tenuto compagnia. A tutti! Grazie a chi arriverà nei prossimi giorni. Venite a trovarci, a sbirciare, a curiosare. Anche solo per rifarci gli auguri! Vi aspettiamo!

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