“Torino è come New York. Anzi, meglio!” Vogliamo partire da questa affermazione per raccontare l’apertura, lunedì 20 maggio, alla presenza dell’Assessore alla Cura della Città Francesco Tresso al Parco Europa di Cavoretto, sulla collina torinese, del Festival del Verde, che si preannuncia ricco di iniziative, tra visite guidate, mostre, concerti e performance.
Il Parco Europa rappresenta un fantastico balcone naturale proprio davanti al Lingotto, ma anche alla valle di Susa che si staglia sullo sfondo, con la Sacra di San Michele e il castello di Rivoli sulla linea della collina morenica, tra il massiccio dell’Orsiera-Rocciavré e la mole del Rocciamelone. E rappresenta anche il luogo da cui è partita un’iniziativa che sta diventando un vero fiore all’occhiello per la nostra città: Torino Spazio Pubblico. Una realtà che ad oggi conta oltre 2700 persone, tra volontari e ragazzi che stanno effettuando il servizio civile.
Ma perché Torino può competere con la Grande Mela? Perché è una città con grandi spazi verdi, di cui oltre alle autorità preposte si occupano i cittadini. E visto che, sia pur partendo svantaggiati nel calcolo vista la popolazione complessiva, i volontari del verde torinese sono di gran lunga di più di quelli che curano Central Park, ecco la legittima soddisfazione dell’Assessore, ma anche degli altri presenti.
Che erano tanti: prima di tutto, i “padroni di casa”, i volontari dell’Associazione Parco Europa, affiancati sempre dai ragazzi di Villa Lauro, la Comunità situata sulla collina torinese che ospita un folto gruppo di giovani con differenti disabilità, con lo scopo di favorirne un buon inserimento sociale. Inoltre Antonio Bottero per il Parco del Nobile; la Circoscrizione 8, rappresentata dalla coordinatrice della Commissione Ambiente Giovanna Garrone; gli organizzatori del Festival del Verde della Società Orticola del Piemonte, cioè Giustino Ballato e Fabio Marzano, accompagnati dal referente dell’ufficio stampa Stefano Bosco, e, ovviamente, i coordinatori di Torino Spazio Pubblico, Giulio Taurisano e Roberta Rovei. Era anche presente Piero D’Alessandro dell’associazione “Amici di Italia ’61”.
Partendo quindi dall’idea condivisa che le città, sempre più grandi e sempre più bisognose di verde per combattere cemento, smog ma anche ritmi di vita poco rispettosi delle esigenze umane, abbiano la necessità di coinvolgere la popolazione nella gestione e nella cura di spazi di tutti e di ciascuno, l’Associazione Parco Europa ha iniziato ad organizzarsi per ritrovarsi a curare il parco. Chi sistema i rami secchi o elimina le specie vegetali parassite, si affianca a chi, come i ragazzi della cooperativa Villa Lauro, raccolgono con apposite pinze i mozziconi di sigaretta di quanti, dopo aver rovinato i propri polmoni con il fumo, rovinano anche l’ambiente. Tutti collaborano. E dalla collaborazione nascono e si sviluppano progetti e iniziative.
Il 20 maggio era anche la Giornata Mondiale delle Api; al Parco Europa sono quindi arrivate, donate da Giustino Ballato, 150 larve di api solitarie, cioè non mellifere, che nel loro nuovo “condominio” potranno contribuire come impollinatori a mantenere e migliorare la preziosa biodiversità. Invece di “piantare un albero” simbolico per celebrare la giornata, si è scelto di diffondere possibilità di ampliamento della biodiversità. Sono anche state aggiunte a quelle già presenti varie targhe botaniche che segnalano ai frequentatori del parco la ricchezza di specie arboree, in un microclima molto particolare che affianca piante autoctone e altre provenienti da tutti i continenti.
L’assessore Tresso ha ricordato l’importanza del verde e soprattutto degli alberi: “Oltre ad assorbire CO2, le piante contribuiscono all’abbassamento delle temperature. E poi, diciamolo pure, l’ambiente verde è gradevole, si vive meglio. Mi fa piacere iniziare da qui, dallo splendido Parco Europa, perché qui è nato il primo gruppo di volontari di Torino Spazio Pubblico, i precursori di quello che rappresenta bene il concetto di “cura” del verde, e che oggi conta ben 2700 volontari, anche stranieri, guidati da Giulio Taurisano. Edizione ricca, quella di quest’anno: è bello che ci sia attività nelle scuole, e ci saranno anche molte iniziative culturali, ad esempio concerti e mostre d’arte negli spazi verdi. Vorrei infine ricordare lo sforzo per coinvolgere le periferie cittadine nella creazione di aree verdi e nella cura di quelle già esistenti”. Taurisano ha voluto ringraziare tutti i volontari, e in particolare i ragazzi del Servizio Civile che si danno molto da fare e che “costituiscono l’ossigeno di cui abbiamo bisogno per costruire il futuro dell’ambiente cittadino”.
Fabio Marzano ha ricordato che l’iniziativa del Festival ha l’obiettivo di far conoscere la ricchezza e la biodiversità della vegetazione torinese, facendo notare l’anomala presenza, a Torino, dei pini marittimi, comuni altrimenti in altri territori della Penisola, sul piazzale panoramico del Parco Europa. Bisogna poi cercare di coinvolgere sempre più persone nel volontariato. “Torino è come New York: il Central Park viene gestito da una Fondazione, che ha una signora italiana come Presidente, e il numero di volontari torinesi è decisamente superiore a quello che lavora nel parco newyorchese”.
Giovanna Garrone, responsabile del verde pubblico per la Circoscrizione Otto, ha voluto ricordare che è la più ricca di verde, grazie anche al territorio collinare con i suoi parchi e foreste. Proprio per questo occorre trovare le forze, nonché le competenze, per gestire questa ricchezza. La speranza è proprio l’alleanza tra i cittadini dell’intera città di Torino.
Paola Stringari di Villa Lauro ha sottolineato che i ragazzi che accompagna ogni lunedì qui al Parco Europa fanno la loro parte, ma soprattutto è molto bello l’effetto che questo impegno ha su di loro. “Con il senso di responsabilità aumenta l’autostima, visto che il lavoro che normalmente svolgono nel nostro Centro risulta utile anche per un parco pubblico, alimentando quindi un sentimento di inclusione nella società. E poi devo ringraziare i volontari dell’Associazione Parco Europa perché spesso creano occasioni di convivialità che rafforzano questo senso di appartenenza”.
Nella Giornata Mondiale delle Api, Antonio Bottero, della Cooperativa Agriforest che cura il Parco del Nobile, altra bella realtà cittadina, ha parlato dell’importanza degli insetti impollinatori, soprattutto quelli meno conosciuti; sì, perché oltre all’ape mellifera, allevata dall’uomo per i suoi prodotti e ormai diffusissima, il lavoro di impollinazione viene svolto da moltissimi altri tipi di insetti, talvolta organizzati perfino su una sola pianta, lavorando esclusivamente per quella. L’Agriforest cura anche numerosi altri progetti, in particolare l’attività nelle scuole e la gestione di moltissimi orti urbani, preoccupandosi di mantenere integri i piccoli ecosistemi, curando i terreni nei quali far muovere in un grande processo di equilibrio la terra, l’uomo, la vegetazione e gli animali come questi piccoli impollinatori.
L’occasione per un’altra considerazione. Per la sua posizione così particolare, il Parco Europa è da quasi 70 anni nel cuore dei torinesi, ma è anche frequentato dai sempre più numerosi turisti nella nostra città, che sicuramente affollerebbero, se ancora fosse in funzione, l’ovovia panoramica che univa Italia ’61 sulla riva sinistra del Po, un’altra splendida area verde nata nel periodo delle celebrazioni per il Centenario dell’Unità d’Italia, e questo parco… Ma l’ovovia è stata purtroppo dismessa poco dopo, anche se da tempo l’associazione Amici di Italia ’61 si batte per ripristinarla o per trovare una alternativa che faciliti la fruizione di un’altra delle tante attrazioni che offre la nostra bella città.
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