Marco Gambella
Curiosità, e desiderio di riflettere sugli aspetti e le contraddizioni della società in cui viviamo. Dieci anni da volontario sulle ambulanze della provincia di Torino mi hanno mostrato vite, facce, umori, sensazioni, sogni spezzati e nuove speranze di un’umanità che non sono ancora riuscito a capire fino in fondo. Non mi piace fermarmi alle facciate, se riesco amo andare a vedere i cortili della vita.
Girando l’Europa in camper e osservando le piccole cose delle comunità che visitavo, ho capito che mi piace tracciare linee parallele che viaggiano nella mia mente, e mi piace farle emergere quando mi accorgo che gli altri non le vedono. Ho le mie certezze ma per mia fortuna, come diceva Bobbio, ho tantissimi dubbi. Non sono un esperto, non sono uno storico né un critico, non ho la bacchetta magica e neanche soluzioni ai problemi del mondo. Sono un clown e faccio collezione di attimi, scriveva Heinrich Böll: attimi, volti e frasi che solitamente la gente guarda distrattamente o ignora.
Qui non troverete dottrine, né verità inconfutabili. Mi piace ascoltare gli sguardi, i gesti, l’anima delle persone. Questo sito è un archivio dinamico di tali frammenti dell’anima. Dinamico, perché aperto a qualsiasi risposta a quanto scritto da me, ma anche a chiunque voglia pubblicare e diffondere dubbi, proteste, pensieri, riflessioni, e condividere esperienze, siano esse positive o no. Oppure raccontare la propria città o il proprio paese.
“Some people feel the rain, others just get wet” è una frase pronunciata nel 1973 dal cantautore americano Roger Miller, fissata sulla carta dal giornalista Don Freeman, altrettanto americano, che l’ha inserita tra le pagine del San Diego Union. E’ stata ripresa in seguito da Bob Dylan e ulteriormente diffusa da Bob Marley.