La macchina del fango

La macchina del fango
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Strano, questo nostro mondo. Strana la gente che lo abita.

Cambiano le prospettive, i punti di vista, a seconda del luogo (e del tempo) in cui uno nasce.

Nascere in un paese in guerra significa soffrire la fame, nella migliore delle ipotesi, ma anche nascere in paesi pacifici, ma poveri, potrebbe portare ad una vita di lotta e stenti. Nascere in un paese economicamente sviluppato porta ad adottare stili di vita inconcepibili in paesi poveri o in guerra, ma perfettamente normali qui da noi.

Osservate queste immagini.

L’immagine n. 1 ritrae un uomo ricoperto di fango, al lavoro in una miniera clandestina in Mozambico. L’abbondanza di minerali è stata una delle principali cause delle guerre civili che hanno insanguinato il Paese nel corso degli ultimi decenni.

La seconda immagine ci mostra un uomo, anch’egli immerso nel fango, ma in un’espressione di completo relax. Siamo nei vulcani di fango di Arboletes, in Colombia, visitati da milioni di turisti di tutto il mondo, che formano una pozza di fango nella quale è possibile galleggiare e nuotare come in una piscina.

Nella foto con il n. 3, un terzo uomo, come gli altri coperto di fango, ha un’espressione sofferente, ma c’è qualcosa di diverso rispetto agli altri. Non sembra stia lavorando. Costui è infatti un atleta, impegnato in una competizione chiamata “Mud Run Race”, una corsa di cross-country che si tiene tradizionalmente ogni 5 di dicembre a Peats Ridge, nei pressi di Sydney, in Australia.

Nell’immagine n. 4, infine, vediamo un uomo, immerso nel fango come gli altri tre, che solleva un secchio, colmo anch’esso di fango, alla ricerca di pepite nella miniera d’oro di Pkata, nella zona orientale della Repubblica Democratica del Congo.

Il denominatore comune è il fango, ma cambia il punto di vista da cui si guarda, a volte anche di molto. Se pronunciamo la parola “fango”, la nostra mente si collega immediatamente a qualcosa di sporco, di subdolo, pensiamo ad una coltre di materia spessa e scivolosa che ricopre ogni cosa e la nasconde. Per molti è una scorza, una corazza da aggredire per carpirne i tesori e ricavarne una fonte di guadagno, di vita. Per qualcuno infine, se la parola viene pronunciata al plurale, “fanghi”, è sinonimo di benessere e di terapie termali.

Insomma, strano, questo nostro mondo. Ciò che per molti è fonte di sofferenza e sporcizia, per altri è divertimento e benessere. Dipende dalle prospettive, come in molti aspetti della nostra vita.

Questione di punti di vista.

 

 

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