I Padri Pellegrini, primi immigrati negli Stati Uniti

I Padri Pellegrini, primi immigrati negli Stati Uniti
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11 novembre 1620.

Nella baia di Cape Cod, Massachussetts, getta le ancore il Mayflower, un galeone salpato dall’Inghilterra poco meno di due mesi prima, a bordo del quale viaggiava un centinaio di profughi, i Padri Pellegrini.

Non era il primo insediamento di coloni, in quello che veniva chiamato “Il nuovo mondo”. La prima colonia era stata quella del 1607 a Jamestown, in Virginia, ma la vicenda dei Padri Pellegrini divenne presto un tema centrale nella Storia e nella cultura degli Stati Uniti.

Dopo lo scisma del XVI secolo, avvenuto durante il regno di Enrico VIII, la Chiesa Anglicana aveva vissuto un periodo travagliato che aveva portato alla nascita di diverse congregazioni. Tra queste, i Puritani, che predicavano una vita semplice, in contrasto con lo sfarzo anglicano, e che per questo erano tra i più perseguitati. John Robinson, sacerdote anglicano sospeso dal servizio dal vescovo di Norwich, entrò in contatto con un gruppo di dissidenti religiosi tra i quali John Smyth,fondatore della Chiesa Battista, William Brewster, e William Bradford, a cui, come vedremo, dobbiamo le più importanti testimonianze sull’intera storia della comunità.

Divergenze interne portarono questa congregazione a dividersi: Smyth rimase nel Lincolnshire, mentre Brewster e Bradford si insediarono nel Nottinghamshire, con Robinson come loro Pastore. A causa delle persecuzioni messe in atto dall’arcivescovo di York e dal vescovo di Lincoln, nel 1609 i due gruppi decisero di emigrare nei Paesi Bassi, a quell’epoca l’unico Paese tollerante; Smyth ad Amsterdam e gli altri a Leyden. Qui il gruppo crebbe grazie alla gestione di Robinson e del cognato, il diacono John Carver, e vi rimase per oltre dieci anni. Ma si trattava pur sempre di un esilio, di una vita che li sottoponeva a discriminazioni e sfruttamento.

Queste comunità, grazie all’amicizia di BrewsterconSir Edwin Sandys, tesoriere e funzionario della Virginia Company e responsabile della relativa colonia, nel 1619 ottennero dalla Compagnia una concessione che assicurava loro parte della propria zona, nella valle del fiume Hudson,nel territorio in cui oggi si trova New York. Investendo gran parte delle loro risorse, noleggiarono una nave con l’intenzione di intraprendere un’attività di commercio di caffè e tè, sotto la protezione inglese. Anch’essi vedevano nel “Nuovo Mondo” una terra di opportunità e di libertà.

In realtà i galeoni erano due: la Speedwell, partita dall’Olanda e il Mayflower, che trasportava le famiglie inglesi, si incontrarono a Southampton. Il gruppo di 102 passeggeri non era omogeneo: molti erano membri della congregazione, ma a loro si erano unite diverse famiglie che speravano di migliorare la propria situazione economica. Appena partiti, la Speedwell cominciò ad imbarcare acqua, e decisero di tornare indietro, nel porto inglese di Plymouth. Diverse famiglie, demoralizzate dalle difficoltà incontrate, sbarcarono, rinunciando al viaggio. Tutti gli altri passeggeri, tra i quali tre donne in gravidanza, si trasferirono sul Mayflower, che salpò il 16 settembre 1620 al comando di Christopher Jones.

Il viaggio non fu facile, tra tempeste e malattie morirono diversi pellegrini (ma vi fu anche una nascita: il piccolo Hopkins, che venne chiamato Oceanus), e la situazione era aggravata dai dissidi tra i Puritani, in minoranza, e le altre famiglie, che mal sopportavano le rigide regole loro imposte. Rinunciarono, già durante il viaggio, alla concessione ottenuta, perché se fossero andati in Virginia si sarebbero di nuovo trovati sudditi di regole stabilite da altri. Scelsero la libertà di sbarcare un po’ più a sud e di fondare una nuova comunità, la Colonia di Plymouth, riconosciuta ufficialmente il 1º giugno 1621. Bradford scrisse nel suo Of the Plymouth Plantation – documento importantissimo per lo studio della colonizzazione della Nuova Inghilterra – “arrivati in un porto sicuro, sani e salvi sulla terra, i viaggiatori s’inginocchiarono e benedissero il Signore del Cielo che li aveva tratti in salvo sorpassando l’oceano vasto e furioso”. 

Dopo circa due mesi attraverso l’Oceano Atlantico, i Padri Pellegrini fecero il loro ingresso al porto di Cape Cod, Massachusetts, l’11 novembre, ma passò molto tempo perché tutti si trasferissero a terra; inizialmente, infatti, continuarono a vivere a bordo, fino a quando, dopo aver scelto il luogo adatto per l’insediamento, non furono ultimate le abitazioni per tutti, nella primavera seguente. I rigori dell’inverno per chi era a terra, e le malattie (primo fra tutte lo scorbuto) per chi era a bordo, decimarono il gruppo. Quando a fine marzo l’ultimo passeggero sbarcò dal Mayflower, quasi metà dei coloni erano morti. Altri ancora rifiutarono i rigidi principi morali imposti dai Puritani e si dichiararono liberi di andare alla ricerca di un luogo in cui stabilirsi ed iniziare una nuova vita. I 41 Pellegrini superstiti elaborarono il “Mayflower Compact”, firmato il 21 novembre 1920, che regolava la complessa questione della proprietà dei terreni tra loro e i commercianti di Londra che avevano finanziato il viaggio. Un documento, usato in seguito come modello da altri coloni in Nuova Inghilterra, alla base della tradizione americana di avere un governo consensuale. 

La storica firma del “Mayflower Compact”.

Se non fosse stato per i nativi americani, gli amichevoli Wampanoag, i Pellegrini non sarebbero sopravvissuti. Fecero loro da guida attraverso i boschi e insegnarono ai coloni a cacciare, a produrre lo zucchero d’acero, a fabbricare i mocassini e le canoe di corteccia di betulla, a coltivare il mais e il tabacco. Fecero anche conoscere ai coloni il tacchino.

Il nativo Squanto insegna ai Pellegrini come coltivare il mais.

Nell’autunno del 1621 la colonia produsse il primo raccolto, e i Pellegrini decisero di celebrare il loro primo Ringraziamento. Il “Giorno del Ringraziamento” divenne poi festa nazionale negli Stati Uniti nel 1863, e da allora è osservato il quarto giovedì di novembre, con il tacchino come centro dei festeggiamenti.

Furono quindi proprio i passeggeri della Mayflower a dare il via a quell’emigrazione che avrebbe portato alla nascita degli Stati Uniti d’America così come li conosciamo noi oggi. Le motivazioni che avevano portato questi uomini ad attraversare l’Atlantico furono molteplici, e alcune molto diverse da quelle dei loro predecessori. Infatti non erano spinti solo dalla necessità di migliorare le proprie condizioni economiche, ma soprattutto dal bisogno di poter liberamente professare i propri principi religiosi e dall’intento di creare una comunità pacifica. Il documento principale relativo al viaggio della Mayflower e della creazione della colonia di Plymouth, è costituito dalle lettere e dal diario di William Bradford, che fu la forza-guida e primo Governatore della Colonia, rieletto per più di trent’anni. Esso racconta la storia della Colonia dal 1608 al 1647, narrando i piccoli successi ed i sogni perduti dei Padri Pellegrini.

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